martedì 19 agosto 2014

Maleficent: l'amore a colori


Finalmente ho visto anche il film Maleficent e non vedo l'ora di farlo vedere a mia figlia! Racconta la storia della strega cattiva de La bella addormentata nel bosco. Visto il dibattito che si è scatenato in occasione di un post di Lorella Zanardo che ho linkato qualche giorno fa sulla mia pagina facebook, vorrei dire la mia direttamente sulla questione "calda", ovvero maschilismo e femminismo. Non credo affatto che questo film sia contro gli uomini, ma che sia contro la cultura patriarcale che finora ci ha letteralmente dominate lo credo fermamente. Questo film continua il filone di Ribelle e Frozen: tre storie che offrono una pluralità di relazioni e di gesti salvifici (in Ribelle la protagonista dovrà ricucire il drappo, simbolo della relazione con la madre; in Frozen è il bacio della sorella a sciogliere il cuore di ghiaccio di Elsa; in Maleficent sveglia la bella addormentata il bacio di una nemica che ha fatto un percorso di evoluzione personale per diventare sua amica...). 
Quindi io non vedo alcun messaggio dichiaratamente contro gli uomini, quanto piuttosto una voglia di descrivere un mondo più reale: non c'è solo l'amore di coppia, e nella vita di una ragazza esiste ben altro che l'attesa del principe azzurro. Del resto le fiabe (questo è il nome corretto, favole sono quelle con gli animali) sono un'evoluzione di qualcosa di molto antico ed estremamente antiquato: rappresentano il rito d'iniziazione delle bambine intorno ai 12 anni per il passaggio all'età adulta, cioè fertile. Le bambine (e anche i maschi) venivano allontanate dalla tribù e dovevano superare per alcuni giorni e notti la prova del buio, quella della paura della solitudine e il pericolo degli animali feroci. Se tornavano sane e salve, erano pronte per essere date in matrimonio. 
Le fiabe che hanno protagoniste femminili rappresentano dunque il percorso di crescita di una bambina per diventare donna e andare in sposa a un uomo (il primo sconosciuto che arriva di solito: agghiacciante!) ed è per questo che si concludono sempre con un matrimonio. Finalmente, a distanza di migliaia di anni, Hollywood ha aperto gli occhi e si è resa conto che le sofferenze/prove che possono far crescere una bambina sono varie e che tutto non è finalizzato a un matrimonio. E si è accorta che l'amore è ben altra cosa che l'attesa del bacio di un improbabile principe azzurro.

venerdì 30 maggio 2014

Delitti doppiamente atroci


Ennesimo delitto contro le donne in India: due ragazzine stuprate e impiccate a un albero da una gang. In India ogni 22 minuti viene commesso violenza contro le donne. Questo non è tollerabile, ne ho parlato e ne riparlerò. Ma non è tollerabile neanche sbattere la loro immagine sulle pagine facebook, peraltro visitate da bambini coetanei delle ragazze di cui stiamo parlando.
In alcune zone del mondo ci sono famiglie che considerano i bambini, in particolare le femmine, oggetti da usare e buttare via; in altre zone del mondo, come ad esempio la nostra, ci sono famiglie che considerano i bambini dei piccoli dittatori a cui tutto è concesso. Io dico sempre che le coppie dovrebbero fare un corso prima di mettere al mondo dei figli e prendere una patente per diventare genitori, ma comincio a credere che la patente da prendere sia un'altra, quella di essere umani, degni di questo nome. Attualmente, vedo ovunque solo tanta, più o meno mascherata, animalità.
Animalità è anche diffondere sulle proprie bacheche di facebook la foto di due bambine impiccate ad un albero, perché si dovrebbe aver rispetto di questa tragedia e non mostrarla in mezzo a barzellette e foto delle vacanze, e allo stesso tempo si dovrebbe pensare ai milioni di bambini che sono in rete e che certe immagini non dovrebbero vederle, perché, in molti casi, chi fin da piccolo è assuefatto alla violenza, anche se solo vista e non subita, ha la tendenza a considerarla normale e a esserne passivo spettatore o a riprodurla senza farsi alcun problema.

mercoledì 5 marzo 2014

La parole non bastano più




Fino al 10 marzo 2014 è possibile sostenere la campagna di Intervita LE PAROLE NON BASTANO PIù per aiutare le donne vittime di violenza. Per aiutare l'niziativa basta un SMS di 2 euro al 45508.

Ogni 3 giorni in Italia una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare, ma solo il 7,2% delle vittime denuncia l’accaduto. In un anno più di 1 milione di donne finiscono nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando alla vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro). Oltre 25 casi al giorno di stalking.

Il Tour e la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Le parole non bastano più” tocca 14 città italiane - dal nord al sud, da San Valentino alla Festa della donna - dando vita a un evento di piazza dal forte impatto emotivo per dire che la violenza non è mai un fatto privato, riguarda tutti noi.