Ci
sembrerà impensabile e surreale, ma esiste un paese al mondo in cui le donne non posso guidare la macchina:
l’Arabia Saudita. La legge vieta loro di salire sulla macchina al posto di
guida e devono costantemente farsi accompagnare da un uomo, prendere i mezzi
pubblici o un taxi. E, tuttavia, se gli uomini della famiglia magari non sono
sempre a disposizione per accompagnare le donne, la situazione si complica con le
altre due possibilità: i mezzi pubblici sono pochissimi e i taxi non sono
consigliati a una donna saudita da sola, perché spesso sono guidati da
malintenzionati che possono persino fare loro del male…
venerdì 17 giugno 2011
giovedì 16 giugno 2011
La pubblicità indecente
Quale cavolo di idea c’è dietro
quella pubblicità? Quale obiettivo, quale messaggio? Cosa c’entra il corpo nudo
di quella donna? Queste domande negli ultimi anni se le stanno facendo molte donne
italiane. Stanno nascendo, soprattutto sul web, gruppi di donne che riflettono sull’uso
improprio del corpo della donna che viene fatto in pubblicità e ne traggono considerazioni
agghiaccianti. Corpi nudi di donne associati a prodotti con cui non hanno
niente a che fare, donne in posizioni innaturali e volgari, donne trattate come
oggetti per smerciare altri oggetti.
martedì 14 giugno 2011
Cambiare l'Italia è possibile
Solo 5 mesi fa stavo pensando di trasferirmi all’estero.
Londra, Barcellona, persino la fredda Stoccolma, sarebbero state la città giusta in cui
ricominciare… Poi la manifestazione “Se
non ora quando” di febbraio mi ha fatto venire la voglia di aprire questo blog e
di fare una scommessa: mi prendo un anno di tempo,mi sono detta, se cambia
qualcosa bene, altrimenti me ne vado sul serio.
domenica 12 giugno 2011
Le "Signorine" di Val premiate da Amnesty International
A 50 anni esatti dalla sua nascita, Amnesty International ha
dedicato la terza edizione del concorso “Walk on Rights” proprio alle donne,
con il tema “Diritti umani per tutte le donne”. La vincitrice nella categoria
disegno/fumetto è stata Valeria Russo, nome d’arte Val, con la sua vignetta “Gioco
di donna”. Da tempo Val è impegnata nella sensibilizzazione verso l’innalzamento
della consapevolezza sulle tematiche di genere, soprattutto con la sua serie “Signorine”,
che troviamo sul suo sito (www.valgraphicart.blogspot.com).
Questa è l’intervista che Val ha rilasciato al
mio blog.
venerdì 10 giugno 2011
Effetto domino
Domenica 12 e lunedì 13 giugno si terrà un referendum che ci darà la possibilità di esprimerci su argomenti importanti: il nucleare, la privatizzazione dell’acqua, il conflitto d’interessi ma anche, per Milano, su una serie di provvedimenti che possono rendere la città meno inquinata e migliorare la nostra qualità della vita.
Cerchiamo di andare tutti a votare: in una democrazia, ogni singolo cittadino non ha solo il diritto ma ha anche il dovere di esprimersi attraverso il voto. Altrimenti a cosa serve la democrazia? A far governare quei pochi che da soli decidono le leggi in Parlamento? E' evidente che ormai non ci rappresentano più, cerchiamo di esprimerci direttamente! E’ l’epoca, questa, in cui le persone si alzano da sole e prendono iniziative concrete: raccolta firme, lettere, mobilitazioni di massa possono creare un effetto domino che può veramente cambiare le cose. Questo video rende bene l’idea.
Votate quello che volete, ma, vi prego, votate!
domenica 5 giugno 2011
Nuda e muta
Lo
scorso week end al teatro Pim Off di Milano ho assistito a uno spettacolo dal
titolo “Girls girls girls”, messo in scena dalla compagnia Container con la
regia di Giulia Abbate, e ispirato al bel documentario di Lorella Zanardo dal
titolo “Il corpo delle donne”.
L’inizio
è eloquente: una donna entra in scena nuda, con sul volto solo una maschera che
ricorda il pupazzo Hello Kitty, ma che non ha alcuna fessura per la bocca. Dopo
una manciata di interminabili minuti, arrivano tre uomini che si passano la
donna nuda e muta l’uno con l’altro. E la usano, proprio come se fosse un
qualunque altro oggetto di consumo.
giovedì 2 giugno 2011
Il coraggio di non sorridere
Chi
l’ha detto che si è obbligati ad alzarsi in piedi quando entra in una stanza un
uomo potente e importante? Chi l’ha detto che gli si deve sorridere per forza,
anche se le sue azioni e la sua politica proprio non ci vanno giù? E quando poi
questo se ne viene fuori con la frase idiota “lei è sempre poco sorridente”,
come fare a quel punto a non mostrare un’espressione di disappunto?
“Sempre” riferito a quando? “Scusi, ma
io e lei ci conosciamo?” gli avrei risposto io!
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