martedì 31 maggio 2011

L'arcobaleno su Milano




Che stava per succedere qualcosa di veramente importante ce n’eravamo accorti tutti, quando venerdì 27 maggio, accorsi in Duomo per partecipare alla chiusura della campagna elettorale di Pisapia, abbiamo visto  un accecante raggio di sole rompere la barriera di nuvole e creare su tutta la piazza un arcobaleno che sembrava, a dir poco, surreale.  Chi era lì ha subito capito che si era a un passo dal voltare pagina, che si era a un passo dal riscrivere la storia di questa città e forse, considerando i risultati di Napoli, dell’Italia tutta.
Tornare ieri, a distanza di soli tre giorni, in quella piazza per festeggiare l’avvenuto miracolo, è stato ancora più surreale.  Ma stavolta altro che arcobaleno! Ovunque era un tripudio di arancione: cappelli, magliette, vestiti, post it, fiocchetti, nastrini, palloncini, ognuno portava con sé un pezzo di arancione, un pezzo di vittoria. E l’aria che si respirava era leggera, nonostante lo smog, nonostante la crisi e i problemi di tutti ad arrivare a fine mese. C’erano famiglie intere con bambini e anziani; c’erano gli stranieri che esibivano con fierezza non solo i loro oggetti arancioni ma anche le bandiere italiane; c’erano venditori ambulanti che non ti fermavano per venderti qualcosa ma per regalartela!


Non sembrava l’Italia, non sembrava Milano. A pensare questo ci siamo ridotti dopo un ventennio di Berlusconi! Ci ha tolto l’entusiasmo, la fiducia, la speranza, la magia. Adesso, improvvisamente, tutto questo si è riacceso. L’Italia, tutta unita, ha detto basta, da nord a sud, da Pordenone a Cagliari.
E anche oggi Milano è così, la gente sorride, è ancora vestita di arancione e si muove con leggerezza tra le vie della città.
In sole 24 ore Pisapia, - come De Magistris o Zedda – non hanno certo risolto tutti i nostri problemi, ma ci hanno restituito qualcosa di fondamentale:  la fiducia che noi cittadini contiamo ancora qualcosa, la fiducia che possiamo davvero cambiare le cose!      

Un grazie a loro, al loro impegno e alla loro capacità di distinguersi rispetto alla politica della menzogna, della truffa e del compromesso dei candidati sfidanti; un grazie ai napoletani, che hanno avuto il coraggio di dire una volta per tutte “basta” alla camorra e all’illegalità e hanno scelto quasi all’unanimità come primo cittadino un ex magistrato; un grazie alle donne, che hanno cominciato a incazzarsi sul serio e a riunirsi e a far sentire la propria voce per realizzare grandi cose; e un grazie ai cosiddetti extracomunitari di Milano, quelli contro cui la Lega e il PDL durante la campagna elettorale hanno detto e fatto le cose peggiori…, proprio loro si sono organizzati in tutta la città con le macchine per portare a votare tutti gli immigrati con cittadinanza italiana e non lasciarne a casa neanche uno, perché anche un solo voto sprecato sarebbe stato una grossa occasione persa.  E le grandi occasioni quando arrivano, loro lo sanno meglio di noi, non bisogna perderle mai.

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