venerdì 9 dicembre 2011

Se un ministro piange



In questi giorni in cui si sta decidendo il futuro economico dell’Italia, i giornali hanno parlato molto delle lacrime del ministro del Welfare Elsa Fornero. Durante la conferenza stampa di qualche giorno fa in cui spiegava i duri provvedimenti presi in materia di pensioni, la Fornero si è lasciata andare a un attimo di commozione mentre pronunciava la parola “sacrificio”. 

Apriti cielo, spalancati terra: se ne sono dette di tutti i colori. C’è chi ha titolato “Anche i tecnici hanno un’anima”; c’è chi si è sentito offeso perché in realtà sono i cittadini a dover pagare le conseguenze dei provvedimenti del ministro e a dover piangere, lei non ne avrebbe il diritto; c’è chi ha parlato di una strategia manipolatoria, cioè di lacrime finte per alleggerire la pillola; e c’è chi, come sempre, ne ha fatto una questione di genere: un ministro donna non deve piangere, altrimenti poi si alimenta il luogo comune che le donne sono fragili e piangono davanti a tutti. Ma se si guarda il video, ci si accorge che si tratta di un attimo di sincera commozione in cui il ministro lascia trasparire un disagio nel comunicare quanto forse è inevitabile, ma che anche da lei probabilmente non è pienamente condiviso.    

Ad ogni modo il punto è un altro: come si è commossa la Fornero avrebbe potuto commuoversi anche un uomo (nonostante il luogo comune in base al quale gli uomini non piangono mai o quello secondo cui non è virile per un uomo piangere). Io ho apprezzato le lacrime della Fornero, perché significano autenticità, sono le lacrime di una donna che non ha la faccia di plastica e che è in grado di essere se stessa e lasciar trasparire il disagio interiore. Sono le lacrime di una donna che ha delle doti intellettuali che chi la beffeggia forse non ha, sono le lacrime di una donna che pur essendo diventata ministro non cerca di snaturarsi o camuffarsi, sono le lacrime di una donna con la quale la politica del bunga bunga sembra finalmente un incubo lontano.  La Fornero avrà le rughe e gli occhi umidi, ma sembra una donna vera, capace e consapevole, ben diversa dalla Carfagna, dalla Prestigiacomo o dalla Brambilla.          

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao sono marco,
permettetemi di dissentire. Sono d'accordo quando difendete il fatto che sia importante saper far trasparire le emozioni, che si tratti di uomo o di donna è uguale. Ma, credetemi, le lacrime di questo video (che poi, quali lacrime? io non ne vedo) sono falsissime. MAI CON QUESTO GOVERNO DI BANCHIERI! W l'Italia!