venerdì 9 marzo 2012

Il pieno e il vuoto


Il pieno: la pancia che cresce, i progetti da realizzare, i sogni sereni, la sensazione di poter scalare le montagne, le attenzioni del marito, un amore profondo che sembra provenire da ogni persona e cosa.

Il vuoto: la pancia che scompare, il tempo che si ferma, le notti insonni, la sensazione d’impotenza, la lontananza di chi fino a poco prima era presente, tanti sorrisi di compatimento e niente più amore, ma solo l’impressione di non servire più a niente.      

Come riempire il vuoto? Quanto durerà?

Strano destino quello delle donne, sempre sospese tra i pieni e i vuoti del proprio corpo, della vita e dell’amore. Quante volte abbiamo cercato in un uomo un affetto e una presenza che ci aiutasse a riempire il nostro vuoto interiore? E quante volte dopo la pienezza di un rapporto sessuale ci siamo sentite vuote o svuotate? E anche la vita di un figlio entra dentro di noi e poi ci lascia:  sia che accada con una nascita serena, sia che accada per una aborto, arriverà sempre il momento in cui quell’esserino fragile e indifeso sarà altro da noi. 

Quanta forza ci vuole per rimanere sempre in piedi come se nulla fosse, mentre le tempeste della vita ci attraversano dentro? Quante onde del mare si alzeranno e si abbasseranno dentro di noi prima che diventiamo un porto sereno? Quante volte nella vita ci sentiremo una nuvola grigia in mezzo al cielo o un’isola sconosciuta in mezzo al mare?  

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