lunedì 16 maggio 2011

Striscia la notizia è contro le donne?


Sabato sera Striscia la notizia, uno dei programmi italiani di maggior successo, ha mandato in onda un servizio in cui una sua troupe ha letteralmente organizzato un agguato notturno alla scrittrice Lorella Zanardo, sguinzagliandole contro l’ex velina Elena Barolo che la incalzava di domande a cui lei stessa dava da sola una risposta.

A questi metodi Striscia ormai ci ha abituati da anni, e in parte in qualche modo li condividiamo se si tratta di andare a smascherare truffatori e imbroglioni di ogni genere.
Ma la donna in questione non è niente di tutto questo: il “male” di Lorella consiste nell’aver realizzato nel 2009 un documentario dal titolo Il corpo delle donne in cui mette insieme frammenti di programmi televisivi italiani che mostrano l’uso indecente e immotivato del corpo della donna in televisione. Negli ultimi 25 anni le donne mature e non belle sono scomparse della televisione, lasciando il posto a donne giovani e belle e, se in su con l’età, ringiovanite dalla chirurgia estetica; il ruolo delle donne nella televisione italiana è diventato progressivamente quello di puri ornamenti in programmi proprio come Striscia la notizia, in cui le ragazze durante i loro stacchetti si mostrano mezze nude e si prestano a inquadrature ginecologiche per poi mettersi in un angolo senza dire niente. Ore e ore di televisione si occupano solo di frugare con le telecamere nei corpi delle donne e nella loro intimità facendo inutile gossip. Nel suo documentario Lorella si chiede come sia stato possibile che le donne abbiano permesso questo, fino ad arrivare a farsi mettere sotto un tavolo di vetro (Flavia Vento in Libero)  e a farsi appendere in aria e marchiare come un prosciutto (Nina Moric in Scherzi a parte). 

A fine 2009 Lorella ha reso disponibile Il corpo delle donne gratuitamente sul web, registrando un successo senza precedenti.  In poco più di un anno il suo documentario è stato visto da quasi quattro milioni di persone e ha fatto il giro del mondo. L’autrice è stata intervistata persino da importanti giornali esteri come Dier Spiegel, Le monde, New York Times e da reti televisive come la BBC e Al Jazeera.  Dopo il documentario ha anche pubblicato un libro dall’omonimo titolo e ha girato per due anni tutta l’Italia andando nelle scuole, e ovunque la invitassero, a proiettare il suo film e a tenere corsi dal titolo “Nuovi occhi per la tv”, in cui insegna un visione critica e consapevole della televisione.

La sera dell’agguato di Striscia la notizia, Lorella aveva appena terminato un incontro presso la libreria delle donne a Milano, al quale ero presente anch’ io. Anche quella sera Lorella ha specificato che lei non è affatto contro le veline, come sostiene erroneamente Elena Barolo, ma è contro chi le usa e le strumentalizza per fare odiens. Per quanto, come dice sempre, ogni donna sia libera di spogliarsi in tv o mostrare il proprio sedere davanti a una telecamera, il problema della televisione italiana, sia pubblica che privata, è che essa mostra un unico modello, solo quello della donna oggetto. Dove sono finite le brave giornaliste? Dove le intellettuali? Dove le donne normali della vita di tutti i giorni con i loro problemi legati alla famiglia e al lavoro? Perché tutte la maggior parte delle adolescenti vogliono fare le veline in tv? Perché pensano che quello possa essere l’unico modo per poi fare eventualmente anche altro? Nessun’altra televisione al mondo mostra un modello unico di donna, nessun’altra televisione al mondo mostra questo modello di donna così accentuato e così esasperato.    
Non è dunque lecito ciò che chiede Lorella, cioè una tv che non valorizzi solo il corpo della donna e che mostri anche altri modelli?    
Mi spiace che Elena Barolo non abbia capito che Lorella non ce l’ha con lei, ma solo con chi la usa. Proprio grazie a Il corpo delle donne, le donne italiane hanno cominciato a protestare e a rivendicare una televisione meno sessista e meno pornografica. E tutto questo, ovviamente, a Striscia, emblema di tv sessista (pensiamo al fatto che in 23 anni a pochissime donne ha concesso di presentare le notizie e non di sgambettare come fanno le veline)  e, a tratti, pornografica, non può che dare fastidio.
Io sono con Lorella.   





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